Santa Elisabetta

 è un affascinante comune situato nella provincia di Agrigento, in Sicilia. Fondato nel 1620 da Nicolò Giuseppe Montaperto, signore di Raffadali, il paese vanta una storia ricca e un territorio che testimonia antiche presenze, tra cui quella dei Sicani.

Storia

La fondazione di Santa Elisabetta risale al 1620, quando Nicolò Giuseppe Montaperto ottenne la “licentia populandi” nel 1610 per popolare il feudo di Canneto. Il comune prende il nome dall’omonima santa. Nel XVII secolo, il territorio passò sotto il controllo delle famiglie Bonanno e successivamente dei nobili Lanza. Fino al 1955, Santa Elisabetta era parte del comune di Aragona, da cui si distaccò con la legge regionale n. 4 del 28 gennaio.

Benvenuti a Santa Elisabetta Provincia di Agrigento

Situato su dolci colline nella provincia di Agrigento, Santa Elisabetta offre una vista mozzafiato sul paesaggio siciliano. Questo borgo incantevole conserva la sua autenticità, lontano dal turismo di massa, permettendovi di vivere un’esperienza intima e genuina tra le strade del paese e le campagne circostanti.

Borgo Santa Elisabetta e il mistero di Monte Guastanella

A pochi chilometri dal borgo si erge Monte Guastanella, un luogo avvolto nel mistero e nella leggenda. Questo sito archeologico, abitato sin dall’epoca preistorica, conserva tracce di insediamenti bizantini e arabi. Secondo le storie tramandate di generazione in generazione, il monte nasconde ancora segreti e tesori, testimoni silenziosi di un passato lontano e affascinante. Gli appassionati di archeologia e di misteri troveranno in Monte Guastanella un luogo tutto da esplorare, tra antiche rovine e panorami mozzafiato

PSR Sicilia 2014-2020 Gal Sicani misura 19.2 Bando sottomisura 7.5 “Sostegno allo sviluppo e al rinnovamento dei villaggi” – Azione PAL Sicani: 1.1.1 “Vivere e viaggiare nel DRQ Sicani”;

Visit Santa Elisabetta

PSR Sicilia 2014-2020 Gal Sicani misura 19.2 Bando sottomisura 7.5 “Sostegno allo sviluppo e al rinnovamento dei villaggi” – Azione PAL Sicani: 1.1.1 “Vivere e viaggiare nel DRQ Sicani”;